mercoledì 6 marzo 2013

Articolo 67

L’assalto alla politica della casta è cominciato e questa è una cosa buona. Ma se il nuovo che arriva vuole mettere a soqquadro la Costituzione con spiccia demagogia, allora bisogna opporsi.

L’articolo 67 della Costituzione è breve e chiaro: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Ora, il signor Grillo vorrebbe abolirlo perchè permette ai parlamentari di cambiare partito una volta in carica, dopo essere stati eletti. E più della metà degli Italiani lo segue.

Che in Italia il trasformismo sia un bel problema è vero. Ma credete proprio che i padri costituenti, che non erano certo dei novellini, non ci avessero pensato quando hanno scritto l’articolo 67? E se avevano pensato ai suoi possibili effetti collaterali, perchè l’hanno comunque voluto? Per finire, le costituzioni di altri Paesi civili hanno un articolo del genere? Wikipedia risponde a queste domande così bene che le prossime righe sono praticamente un copia/incolla.


L'articolo 67 non è una esclusiva della Costituzione italiana, ma è comune alla quasi totalità delle democrazie rappresentative. Deriva dal principio del libero mandato formulato già prima della Rivoluzione Francese: «Il parlamento non è un congresso di ambasciatori di opposti e ostili interessi che ciascuno deve tutelare come agente o avvocato; il parlamento è assemblea deliberante di una Nazione, con un solo interesse, quello dell'intero, dove non dovrebbero essere di guida interessi e pregiudizi locali, ma il bene generale»

Il principio fu poi elaborato e inserito nella Costituzione francese del 1791. Quindi, l’idea dei padri costituenti era quella di fare in modo che i deputati esercitassero la rappresentanza dell’intera Nazione e non dei singoli partiti, delle alleanze, dei movimenti o di qualsiasi altra forma d’associazione organizzata. E, francamente, mi pare che questa esigenza rimanga di enorme attualità

Certo, l'assenza di vincolo di mandato consente ai parlamentari il passaggio a un gruppo parlamentare diverso da quello della lista di elezione. Di fatto, però, la disciplina dei gruppi parlamentari è un deterrente a tale libertà di espressione, visto che un eletto ribelle può essere oggetto di sanzioni disciplinari che vanno dall'espulsione dal partito alla non ricandidatura alle successive elezioni. E quando anche il trasfuga si ricandidasse, gli elettori potrebbero punirlo ... beh, quantomeno se avessimo una buona legge elettorale.

In effetti il politologo Giovanni Sartori sostiene che la causa dei ribaltoni non sia affatto l'articolo 67 della Carta, ma piuttosto una pessima legge elettorale (il cosiddetto Porcellum). E altri commentatori rilevano come il principio originario del libero mandato tuteli il parlamento dal giogo dei partiti, mentre il meccanismo di composizione delle liste e di elezione previsto dalla legge Calderoli lo aggira di fatto, permettendo alle segreterie di partito e non ai cittadini di controllare i deputati e i senatori tramite la minaccia della non rielezione.

Concludendo, il fatto è che i meccanismi che regolano il funzionamento di un Paese sono complessi e quindi non bisogna mai fermarsi alla punta dell’iceberg, ma chiedersi che cosa c’è sotto. Ci vogliono un minimo di capacità critica e un minimo di cultura politica. Altrimenti la spunta la demagogia. Perchè in bocca a un bravo comunicatore, soprattutto se davvero convinto di quello che dice, tutto può essere il contrario di tutto.

Chiedersi che cosa c’è sotto una proposta che a prima vista sembra ottima, vuol dire prima di tutto chiedersi se ci sono effetti collaterali, perchè ce ne sono sempre, valutando poi se il gioco vale la candela. Siccome in un sistema sociale c’è una moltitudine di forze in gioco, la risposta giusta non sempre è quella più intutitiva.

Chiedersi che cosa c’è sotto la proposta di un politico vuole anche dire chiedersi se potrebbe avere interessi personali nel farla, oltre all’auspicabile interesse comune. Perchè Grillo non vuole l’articolo 67? Anzi, dato che fino a pochi anni fa sembrava condividerlo, perchè Grillo ha cambiato idea e non vuole più l’articolo 67? Non sarà mica perchè teme di perdere il controllo dei suoi Parlamentari ribelli?

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