venerdì 25 ottobre 2013

Che cosa dicono i candidati alla segreteria PD

Il congresso che il PD sta preparando sarà un evento determinante per tutti gli Italiani, perchè riguarda un partito che raccoglie una tale fetta di consensi da influenzare se non addirittura decidere la politica del Paese. Quindi, iscritti o non iscritti al PD e che lo si voti o meno, è importante conoscere quali sono le idee di chi si candida a dirigerlo ed esprimere la propria scelta in maniera responsabile e costruttiva.

Per farlo seriamente, andrebbero lette le mozioni dei quattro candidati, Giuseppe Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella e Matteo Renzi. Sono disponibili qui. Il guaio è che sono documenti da minimo una ventina di pagine l’uno, arrivando fino alle settanta per quello di Civati: non sono sicuro che molti abbiano voglia e tempo di leggerli da cima a fondo e confrontarli sistematicamente.

Mi sono allora divertito a fare un’analisi testuale al computer: ho fatto delle ricerche per parole chiave su ognuno dei documenti e ho confrontato i risultati, per avere un’idea di quanto Renzi fa riferimento alla crescita o Civati al lavoro, o Pittella all’Europa, etc.

In realtà la mia analisi è molto più rudimentale di quanto si possa fare oggi con i moderni strumenti di analisi testuale. Quindi può al massimo far vedere il “colore” di ognuna delle proposte, ma mi pare comunque interessante, senza alcuna pretesa di esaustività o autorevolezza.

Quindi sembrerebbe che Civati sia quello che più degli altri si interessa al problema del lavoro, avendo presente più degli altri il nodo della spesa pubblica. Da rilievo più degli altri anche alla disuguaglianza, ma la cita molto di meno che il lavoro. In compenso non spicca per Europa e crescita.

Lavoro, Europa e innovazione sarebbero invece in cima ai pensieri di Renzi. Scrive meno di riforma che Cuperlo e curiosamente è quello che scrive meno di crescita e di giovani, il che sorprende visto il suo posizionamento politico. Povertà e disuguaglianza sembrerebbero essere le sue ultime preoccupazioni.

Dato comune a tutti è la relativamente scarsa attenzione che riceve il debito, pur essendo uno dei principali freni per l’Italia.

2 commenti:

  1. Paolo,
    Molto interessante la tua analisi dei testi. Può essere la base per un paio di considerazioni iniziali.
    Innanzitutto il lavoro: la proposta principe di Civati, come sicuramente sai, è quella di abbassare immediatamente le tasse sul lavoro. Non di aspettare che la lotta all'evasione abbia i suoi frutti, ma di abbassare immediatamente le tasse sul lavoro, proprio per lottare contro l'evasione, oltre che per stare dalla parte di chi rischia.
    Al tempo stesso di chi rischia il posto (i dipendenti ma soprattutto i precari) ma anche (e questo a mio parere la dice lunga sul fatto che Civati venga dipinto come quello "di sinistra") di chi rischia la propria creatività e il proprio capitale investendo, ovvero i piccoli imprenditori, che ormai in Italia sono considerati come dei pazzi che buttano via il poco che hanno.
    Scusa se mi sono permesso il pippone, ma io sono economista e questo è un tema che secondo me dovrebbe essere fatto proprio da tutto il PD (e quindi da tutti i candidati), e mi sembra assurdo che a parlarne esplicitamente sia solo Civati.
    E invece non è assurdo, e la ragione è che solo Civati ha i coglioni (scusa il termine tecnico) per dire dove andrebbe a prendere i soldi, ovvero con l'IMU. Tema assolutamente impopolare, ma è così che va il mondo. O si tassa la rendita, o si tassa chi investe. Tertium non datur. E a mio avviso la sinistra deve stare dalla parte di chi investe e rischia, non dalla parte di chi si siede.
    Infine permettimi un appunto su Renzi e l'Europa. Per Renzi l'Europa è uno slogan, niente di più. Pure Fabio Liberti l'ha ammesso, l'altra sera, che Renzi cambia idea sull'Europa in continuazione e in modo piuttosto sbruffone, come se andando lui dalla Merkel allora si che l'Italia sarebbe credibile...
    (ancora una volta, punta sull'ambiguità candidato premier / segretario. qui stiamo eleggendo un segretario, non un candidato premier).
    A presto!
    Stefano

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  2. Ciao Stefano, non sapevo che fossi economista. Il post con cui ho inaugurato questo blog conteneva, tra l'altro, la proposta che citi, quella di defiscalizzare ciò che produce crescita, quindi condivido scrivi.

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